POSSIBILE L'IBRIDO FRA
IL DIAMANTE DI GOULD ED IL DIAMANTE QUADRICOLORE ?
Riunione ornitologica - conviviale in Abruzzo
Come
è consuetudine da alcuni anni un gruppo di amici allevatori ci riuniamo,
ospiti nell’abitazione di Luciano Di Biase, dalla quale si gode il magnifico
panorama delle amene colline dell’Abruzzo, sovrastate sullo sfondo dal
massiccio della Maiella.

Possiamo
discutere della nostra comune passione e scambiarci le reciproche esperienze, riuniti
allegramente intorno alla tavola imbandita, dove gustiamo le squisitezze della
cucina abruzzese che Nicoletta, la moglie di Luciano, prepara a meraviglia. Antipasti
di formaggi e salumi locali, fra i quali primeggia la “ventricina”, lasagne
caserecce ripiene di carne ed erbette, stracotto di cinghiale, cosciotto di
agnello al forno, frutta, vino e..…... finalmente per finire una squisita torta
napoletana al babà portata da un ospite.
In quest’occasione il padrone di casa,
oltre me e la mia compagna Paola, aveva riunito, Emilio De Flaviis, giudice
internazionale I.E.I., che per oltre 10 anni ha ricoperto la carica di
Presidente nella relativa C.T.N.; Ivano Mortaruolo, pubblicista, noto fra gli
ornitologi per recensioni ed articoli su Italia Ornitologica; Alessandro
Paparella, anche lui giudice internazionale I.E.I. ed attualmente Segretario della O.M.J. nell’ambito della
C.O.M.; Riccardo Rigato, veterinario ed esperto allevatore di fringillidi,
esotici ed ibridi, in compagnia della fidanzata Chiara Carlomusto, alla quale
ha contagiato la nostra passione, tanto da indurla ad iniziare il corso per
giudice; Roberto Valentini, giudice internazionale Canarini di Colore, ex
consigliere federale F.O.I.; Luciano Viola, giudice internazionale Canarini di
Forma e Posizione Arricciati, per lunghi anni Presidente della relativa C.T.N.
La conversazione si è frammentata a
gruppi, di conseguenza sono stato attento a cogliere gli argomenti più
interessanti per poterli riferire nel mio sito. Riccardo Rigato ha sottolineato
che l’uso di somministrare ai volatili il guscio d’uovo per fornire loro
l’apporto di calcio necessario, in particolare alle femmine in deposizione, è
in pratica poco efficace, in quanto l’assorbimento attraverso l’apparato
digerente è molto lento; viceversa il calcio somministrato nell’acqua si deposita più velocemente nell'apparato scheletrico. Consiglia un prodotto, il Colifos, della nuova
linea ornitologica Pagnini, solubile nel beverino, contenente anche il fosforo,
senza la presenza del quale il calcio non si “fissa”.
Si è parlato anche dell’alta percentuale
di decessi fra gli uccelli di recente cattura. Ho appreso che dai risultati
delle autopsie effettuate, è stata riscontrata su tutti la presenza di lesioni
al muscolo cardiaco, causate dall’eccesso di adrenalina per il forte stress subito.
Ho ricordato, a proposito, come alcuni anni addietro alla mostra di Reggio
Emilia avessi acquistato due coppie di Diamanti Quadricolore di cattura, delle quali una è
deceduta dopo circa un mese, l’altra femmina dopo un anno, mentre solo un
maschio è sopravvissuto circa tre.
Ho preso spunto da questo per chiedere a
Luciano Di Biase di parlarci della sua fortunata esperienza di riproduzione di
questo magnifico estrildide. Era entrato in possesso di alcuni Quadricolore fra
il 1994 ed il 96, riuscendo a conservarne in buona salute un maschio e due
femmine. Ogni anno collocava i comuni nidi a cassetta per esotici, sistematicamente
snobbati dagli interessati, che non dimostravano alcuno stimolo riproduttivo. A
marzo del terzo anno, come per incanto, una femmina ha iniziato ad accettare la corte di uno dei
maschi. Ha isolato la coppia in una gabbia da 90, dove hanno deposto in una
normale cassetta per esotici, costruendo il nido con fibra di cocco, tondo con
un piccolo foro di entrata al centro. Le uova sono state passate ai Passeri del
Giappone, che ne hanno portato a termine la schiusa; qualche problema si è
verificato nella fase di imbecco, quando alcune balie dopo i primi giorni non
alimentavano i pulli, oppure all’involo la femmina si dimostrava molto
impaurita dei novelli. Il maschio comunque continuava ad imbeccarli, con
qualche difficoltà perché i Quadricolore non piegano la testa in basso come le
altre eritrurie, ma la protendevano per chiedere il cibo quasi come i
fringillidi. Le deposizioni e le nascite si sono succedute per tre stagioni,
caratterizzate da comportamenti e risultati diversi, comunque alla fine Luciano
è riuscito a riprodurre oltre dieci novelli. Chi fosse interessato ad
approfondire l’argomento può consultare i numeri di Italia Ornitologica 1999/3
e 2000/4, dove Di Biase ha pubblicato in due articoli la sua esperienza.
Da questa parentesi sul Diamante
Quadricolore, ritorno al soggetto del mio sito: il Gould. Infatti Luciano ci ha
narrato anche il tentativo di ibridazione fra le due specie. La femmina del Gould
mostrò subito di gradire il corteggiamento del Quadricolore, deponendo numerose
uova (oltre 15) fertili al 90%. Luciano ci ha lasciato immaginare l’ansia con
la quale seguiva l’evolversi dell’incubazione, ma tutti gli embrioni sono
sistematicamente deceduti a circa 12 giorni. Da parte mia ho fatto osservare
come il corteggiamento del Quadricolore si avvicini molto di più a quello del
Gould rispetto ad altre eritrurine (Kitlitz) con le quali è stato ibridato, anche se poche volte, con
successo. Questo sarebbe confermato
dalla facilità con la quale si è verificato l’accoppiamento nell’allevamento di
Luciano, ma evidentemente le due specie sono filogeneticamente molto distanti
fra loro e di conseguenza scattano forti
meccanismi genetici che bloccano lo sviluppo degli embrioni. A mio parere non
bisognerebbe desistere dal tentare……spesso la fortuna aiuta gli audaci!!
Il Diamante di Gould è stato paragonato all'arcobaleno per i suoi splendidi
colori, nettamente distinti l’uno dall’altro. Il Diamante
Quadricolore presenta le stesse cromie del precedente che, sfumando viceversa
fra loro, ricordano la tavolozza del pittore.
Purtroppo oggi il Diamante Quadricolore,
a causa del blocco delle importazioni imposto dall’aviaria e dei pochi
allevatori che li hanno allevati, è introvabile sul mercato.

NOTA del 23/02/2015: negli ultimi
anni i bravi allevatori tedeschi e dei Paesi Bassi si sono dedicati allevamento dei pochi esemplari di cattura pervenuti in Europa. Oggi é possibile trovare dei buoni soggetti nati in cattività, anche se a prezzi ancora sostenuti, che si riproducono abbastanza facilmente. Fino al 2013 una coppia non si pagava meno di €.750, oggi è possibile acquistarla intorno ai €.400.
Nelle foto (la femmina in primo piano) coppia acquistata da un amico allevatore in Germania, che si è regolarmente riprodotta (con l'ausilio delle balie)
Lecce, 25 ottobre 2007 (aggiornato 23/02/2015) Eduardo Corsini