DUE FENOTIPI: LUTINO e
lutino - pastello
Cronaca di una tavola rotonda virtuale sul Web
Sul
sito del Passero del Giappone,
gestito dalla brava allevatrice di questa loncura Giada Cappuzzu, il 31/10/2010
è stata aperta una discussione che ha coinvolto diversi fra gli esperti del
nostro estrildide australiano: tecnici, giudici ed allevatori. Il primo a
rispondere è stato Sergio Lucarini, che non ha bisogno di presentazioni, a
seguire sono intervenuti Emilio De Flaviis, Luigi Montini, Daniele Zanichelli e
Alberto D’Andrea, tutti ben noti a noi cultori del Diamante di Gould. La
discussione ha assunto un aspetto talmente interessante ed approfondito che
dalla lontana data di inizio si protrae ancora oggi, interrotta solo da alcuni
periodi di pausa.
Sergio
Lucarini ne ha tratto materia per scrivere due articoli su Italia Ornitologica,
il primo sul n.5/2011 ed il
secondo sul n.1/2012 sui quali
ha riportato le conclusioni alle quali è pervenuto dall’acceso dibattito e
dalle esperienze di allevamento riferite dagli allevatori intervenuti. Per
chi non è in possesso della rivista della Foi, può leggerli cliccando sopra le
rispettive date.
In
questa sede cercherò di riassumere brevemente gli articoli di Lucarini,
affiancandoli con i passi “virgolettati”
della discussione sul Forum per mostrare come questa si è sviluppata nel tempo.
Giada
Cappuzzo il 31/10/2010 ha iniziato scrivendo:
“Posto che avrei
bisogno del libro di genetica x ricordarmi i nomi di tutti i pigmenti che
compongono la livrea del Gould…...vorrei capire come mai un soggetto mutato Lutino
a t/r o t/g fenotipicamente si ritrova
ad avere la testa grigia e come mai invece un Gould Lutino Pastello, sempre a
t/r o t/g, conserva i lipocromi a livello della maschera presentandosi quindi
non con la testa grigia bensì rossa o gialla. Ho provato a farmi
tutta una serie di processi mentali su quali pigmenti vengono bloccati o meno
da una determinata mutazione ma...non sono riuscita a chiarire questo
mistero!!!!”
Il 9/11 successivo ha risposto Sergio Lucarini:
“Non ho capito da dove scappa il
Pastello Lutino di cui stiamo parlando.
Comunque, visto che entrambi i fattori nulla possono verso i lipocromi
non credo che a livello di maschera un Lutino Pastello risulti diverso da un
semplice Lutino. Fino a poco tempo fa tutti i Lutino erano a “testa nera”, non
perché tale fattore sia in grado di inibire i lipocromi, ma perché essendo
apparso per la prima volta in abbinamento con il gene “Testa nera” ci è voluto
qualche anno prima che avvenisse la separazione (crossing-over).
Quello che invece è certo, è che il
petto di un Lutino risulterà sempre bianco in quanto questo fattore risulta drastico verso la feomelanina.”
Lucarini nel suo scritto fa
notare come i Lutini a testa rossa o gialla apparsi di recente, presentano una
colorazione del collarino e del sopraccoda turchina decisamente più chiara di
quella dei Lutini a testa nera, fino ad oggi visti, ed anche il colore della
gola si presenta più chiaro. Da questa osservazione ha formulato l’ipotesi che non si tratti di
soggetti Lutino puri ma di Lutino-Pastello, in quanto l’abbinamento con la
Pastello ha ampliato l’effetto di riduzione della eu, già proprio della “Ino”. Ne desume che i Lutino “tn” sono degli
omozigoti, mentre quelli a “tr” o “tg” sono dei Lutino-Pastello. Avremo dei
Lutino puri a teste colorate solo dopo
che si sarà verificata l’atteso “crossing-over”.
Di parere opposto Luigi Montini che in un suo articolo (cliccare per leggerlo interamente) è
del parere che le mutazioni Lutino e Pastello non si possono combinare “in quanto essendo le mutazioni sesso-legate
si dovrebbero trovare ambedue nello stesso cromosoma sessuale per cui non
potranno mai fondersi (o lutino o pastello)”.
A questa affermazione Lucarini risponde: “L’articolo di Montini è illuminante per quello che riguarda la
situazione genetica degli attuali Lutino puri, cioè quelli a testa nera. Però
non è giusto il discorso che Pastello e Lutino non potranno mai fondersi in
quanto posizionati entrambi sul cromosoma X. Anche le mutazioni Agata e Bruno
del Canarino sono entrambe sul cromosoma X, però si sono unite dando il
fenotipo Isabella.”
Un ipotesi avanzata da Emilio De Flaviis, e condivisa da Luigi
Montini, spiega che allo schiarimento del fenotipo in alcuni Lutino possa avere
contribuito l’inserimento del mutante “Petto bianco”. Lucarini, pur non escludendo tale ipotesi, ritiene più realistico pensare che lo
schiarimento eccessivo che si nota in tanti Lutino sia da addebitare
all'abbinamento tra i fattori Lutino e Pastello.
Riporto un intervento
di Lucarini sul Forum: “Oggi ho giudicato i Gould a Travagliato. C'è
ne erano più di mille! A me sono toccati i Lutino, qualche maschio e una
quindicina di femmine. Quello che è verificabile con questo buon numero di
soggetti, è la netta suddivisione di soggetti
con maschera e collarino pigmentati (dai nostri discorsi dei veri Lutino) e
soggetti tendenzialmente depigmentati (quelli che abbiamo ipotizzato essere dei
Lutino-Pastello). Il problema è che a livello espositivo queste due
tipologie di colori dovrebbero essere giudicate in due categorie diverse essendo
i secondi frutto (certamente) di combinazione
di mutazioni…..Con Emilio comunque siamo d’accordo che il Diamante di Gould attualmente “tira” di più e la mutazione “Lutino”
sta dando il suo contributo verso una accentuazione dell’interesse”.
Alla fine l’ipotesi di Lucarini è stata suffragate sul Forum dai riscontri
di allevamento di Morini e Zanichelli, che hanno fornito i risultati degli
accoppiamenti effettuati. Sergio ha puntigliosamente sviluppato lo schema
completo dei risultati possibili, affermando che nella realtà “non ci sono dati non in linea con quanto
teoricamente prevedibile”.
Successivamente sono arrivati i risultati riproduttivi di una coppia di
Luigi Montini, che ha confermato definitivamente l’ipotesi di Lucarini, che
afferma concludendo “…i fattori Lutino e
Pastello sono collocati sul cromosoma X in posizione abbastanza distanti, cosa
che consente scambi reciproci relativamente frequenti. Questo fa dedurre l’ottenimento di quattro soggetti Lutino
“colorati” (presumibilmente puri) e due soggetti Lutino “chiari”
(presumibilmente Lutino-Pastello).”
Montini, con De Flaviis, erano scettici sulla ipotesi Lucarini,
quindi trovo simpatico riportare la notizia tale e quale dal Forum: “Oggi aprendo il nido dell' accoppiamento di
prova, purtroppo, ho avuto una, per me, brutta notizia, ebbene…….Sergio ha
ragione…….ed io ed Emilio torto, così almeno sembra, essendo la covata composta
da tre lutino e due pastello singolo fattore. Onore al vincitore……hai una cena
pagata…..anche gli spettatori. Finalmente abbiamo le prove della veridicità di
una delle due ipotesi concorrenti.
Non nascondo che avrei preferito vincere, ma se perdo non ho difficoltà ad
ammetterlo. Aspettiamo i dati di Daniele per confermare quanto da me osservato
e per certificare la cosa. Si! Bel match, mi sono molto divertito, lo dimostra
il fatto che, pur facendo molta fatica a scrivere, ho riempito pagine su
pagine, erano anni che non ero stimolato a farlo. Se avessi vinto mi sarei
divertito di più.”
La discussione sul Forum non si è conclusa; di recente è entrato Domenico
Frascerra, allevatore di Diamanti di Gould da pochi anni, ma già profondamente
preso dall’interesse per questo esotico. E’ riuscito a disporre di un
microscopio elettronico, gettandosi a capofitto nell’analisi e nella fotografia
delle piume. Ne ha postate nel Forum del Passero del Giappone alcune della
maschera bruniccia del lutino puro, per consentire agli esperti lo studio dei
pigmenti, che ne fanno assumere il caratteristico colore. Ma questo costituirà argomento
di un altro appunto.
29/03/2013 (aggiornato 03/02/2015) Eduardo Corsini