Monday, March 27, 2023
Login      Register
 

Riporto la media delle temperature registrate in alcune provincie italiane, scelte da nord a sud, nel decennio 2000-2009.

Trapani (la più calda)  18,3°

Ragusa                      17,8°

Reggio Calabria         17,7°

Messina                     17,5°

Cagliari                      17,4°

Palermo                    17,1°

Catania                     17,1°

Lecce                        17,1°

Cuneo                        9,9°

L’Aquila                     9,9°

Biella                         9,4°

Belluno                     7,4°

Torino                       7,3°

Trento                       6,9°

Sondrio                     6,1°

Bolzano                     4,6°

Aosta (la più fredda)   3,6°


La stessa fonte osserva che al 2009 appartiene il primato sia della media più alta in assoluto, rilevata a Reggio Calabria con 19,2º, che di quella più bassa, in Valle d’Aosta con 1,8º. Da questo si evince un aumento della variabilità territoriale delle temperature medie. Infatti, se dal 2000 al 2007 la distanza tra la provincia più calda e quella più fredda rimane stabile intorno ai 14,5º, nel 2008 passa a 15,3º e nel 2009 si porta a 17,4º.

 
LA SCELTA DEL PERIODO RIPRODUTTIVO


   Considerato che nel paese di origine la primavera australe, durante la quale i Gould si riproducono, coincide con il nostro autunno, fin da quando ne è iniziato l’allevamento domestico nel nostro emisfero si è ritenuto opportuno assecondare il loro “calendario biologico” scegliendo come periodo l’autunno. La stragrande maggioranza degli allevatori ancora oggi avvia la stagione delle cove approssimativamente alla fine dell'estate, per concluderla nei primi mesi dell'anno successivo. Questo consente un congruo anticipo sulla nuova, delicata fase della muta, permettendo ai soggetti di recuperare le energie spese e concluderla in tempo per la stagione mostre. Questa scelta comporta, come ovvio, di ricreare nel locale le condizioni che i Diamanti di Gould trovano nella primavera australe: microclima (innalzamento progressivo della temperatura e del fotoperiodo), umidità non eccessiva, abbondanza di alimentazione (con un maggiore contenuto proteico), ecc. Opportunamente questa tecnica viene definita “allevamento in ambiente controllato”.

   Negli ultimi anni sono aumentati coloro che hanno spostato la riproduzione durante la primavera; che offre il principale vantaggio di affidare alla Natura il compito di creare le condizioni adatte che abbiamo elencato prima, senza dovere ricorrere ai mezzi tecnici, come "regolatori alba-tramonto" apparecchi di riscaldamento, e deumidificatori (se necessari). Nel nostro paese il clima in questa stagione presenta normalmente un tasso di umidità medio, con notevole beneficio sia per la schiusa che per i pulli, infatti l’eccessività umidità rappresenta il principale nemico della salute dei Diamanti di Gould, più del freddo come comunemente si crede. Per coloro che praticano l'allevamento in voliere esterne, questa è una scelta obbligata.

   Contro la riproduzione primaverile depone la circostanza che la durata della muta nei Diamanti di Gould è più lunga rispetto a quella di altre specie, pertanto gli allevatori che si cimentano nelle mostre devono tenerne conto, se non vogliono avere la sorpresa di trovarsi con alcuni soggetti ancora non pronti. Alcuni preferiscono percorrere una via intermedia, avviando la riproduzione in dicembre, dopo avere concesso loro una fase di riposo dallo stress delle mostre.

   La scelta peraltro è condizionata dal genere di locale di allevamento; infatti disponendo di un ambiente chiuso, ben coibentato, dotato di riscaldamento, che consente di mantenere la temperatura nei mesi freddi ad un minimo di 17°, anche di notte, di impianto di illuminazione artificiale con dispositivo alba/tramonto, è possibile optare per la riproduzione autunno/inverno. In mancanza di queste caratteristiche è preferibile procedere alla formazione delle coppie quando la temperatura inizia ad innalzarsi e le ore di luce ad aumentare.

   Come è noto queste condizioni variano in Italia da regione a regione, quindi non è possibile fornire indicazioni univoche, ma ogni allevatore deve sapersi regolare, tenendo conto di queste regole generali.



 
Eloquenti alcune immagini delle nostra pensola, da nord a sud, che dimostrano le differenze climatiche



Val_padana.jpgabruzzo.jpgpuglia.jpg

                                                                                                                                                                                                                            


  
  N
el pannello a sx , riporto alcuni dati metereologici ufficiali; sotto di seguito alcune mie considerazioni personali dettate dalla esperienza.


   Le statistiche metereologiche dimostrano la tendenza negli ultimo anni delle modifiche climatiche intervenute, fenomeno che abbiamo rilevato sulla “nostra pelle”, anche noi allevatori. Non sono mancate infatti in molti allevamenti annate riproduttive negative, da imputare ai capricci del tempo.

   Riporto la mia personale esperienza al riguardo. All'inizio dell'autunno, con l’abbassamento della temperatura, che nella mia località non scende anche di notte sotto i 15°,  lascio le aperture  quanto più tempo possibile spalancate, anche di notte, per consentire un continuo ricambio dell’aria, per abbassare la carica microbica presente.

   Nel settembre 2008 dalle previsioni metereologiche era stato preannunciato un consistente calo delle temperature. In quel periodo all’interno dell’allevamento, anche con la porta-finestra aperta, i gradi si mantenevano intorno a 18°. Peraltro quella  notte l’abbassamento è stato talmente repentino che la mattina successiva ho trovato che la temperatura era scesa di oltre 6°.

   Le coppie erano già tutte in estro e si apprestavano a deporre; ma dopo quell’evento è finito l’estro, che è tornato dopo oltre un mese.

Da allora non tralascio di ascoltare le previsioni metereologiche, provvedendo a chiudere le aperture dell’allevamento appena si annuncia una perturbazione; inoltro curo di monitorare costantemente sia la temperatura che l’umidità. Il corretto microclima del locale è importantissimo per  non incorrere in brutte sorprese, pertanto consiglio a tutti di seguire queste precauzioni.





Eduardo Corsini                                                                                                                                                                                                      pubblicato 27/12/2012 - aggiornato 25/03/2015


Copyright (c) 2000-2006 Terms Of Use    Privacy Statement DotNetNuke