CENNI DI GENETICA
Premessa
Ho constatato che molti allevatori, anche bravi, rifiutano di
approfondire la loro conoscenza sulla genetica, quasi a considerare l’argomento
assolutamente fuori dalle loro capacità intellettuali. A mio parere è un
rifiuto preconcetto, in quanto non occorre, né un’intelligenza superiore
alla media, né un titolo di studio elevato, per comprendere ed imparare i
primi elementi di questa scienza; certo il discorso è più complesso se si
vuole approfondirlo. Conoscerne le basi servono nel nostro lavoro
di allevatori per compiere le scelte con cognizione di causa, in particolare
quando dobbiamo formare le coppie per la riproduzione. Ma non basta: la loro conoscenza
è indispensabile per discutere con allevatori esperti, giudici e
tecnici, senza restare interdetti difronte ad un termine per noi oscuro.
Questo è il motivo per cui prima di addentrarmi nell’argomento
mutazioni accennerò a qualche elemento fondamentale di genetica; successivamente dedicherò un capitolo ai processi genici, strettamento collegati ai meccanismi che presiedono alla formazione
del colore ed alla struttura del piumaggio, dipendenti dalla codifica dei geni deputati a questo compito.
La genetica
mendeliana
Della massima importanza conoscere il significato dei termini scientifici che si incontrano nel corso
della lettura, per questo ho intenzione di predisporre un piccolo glossario, al quale i lettori possono
fare riferimento.
Ritengo d'obbligo iniziare quest’argomento
con un pagina dedicata ad una breve biografia di
Mendel, considerato il padre della genetica moderna.
Mendel attraverso i
suoi studi pervenne al concetto base che un individuo eredita metà caratteri
dal padre e metà dalla madre, ma non tutti si manifestano (distinzione fra
genotipo e fenotipo, che spiegheremo più avanti).
Il monaco
cecoslovacco si servì per i suoi studi delle piante dei piselli odorosi, che
avevano varietà a fiori rossi ed a fiori bianchi, a seme liscio ed a seme
rugoso, a stelo lungo ed a stelo corto.
A conclusione
dei suoi esperimenti enunciò le famose tre
leggi di Mendel, che per coloro che desiderano avvicinarsi all’affascinante
modo della genetica rappresentano l’abbiccì.
La 1^ legge o della dominanza si basò
sul seguente esperimento: incrociò piante a fiori rossi con piante a fiori
bianche ed ottenne solo piante a fiori rossi. Mendel chiamò a carattere dominante quelli a fiori
rossi ed a carattere recessivo
l’altra varietà a fiori bianchi; chiamò ibridi
il risultato di quest’incrocio in quanto, pur presentando il solo carattere
fiori rossi, non appartenevano più ad una linea pura.
Legge della dominanza
Incrociando un individuo appartenete alla linea pura, che presenta il carattere
dominante, con un individuo appartenente alla linea pura, che presenta il carattere recessivo, nasceranno
individui ibridi tutti uguali fra
loro, che presentano il carattere
dominante.
La 2^ legge o delle disgiunzione dei caratteri dal seguente
esperimento: incrociò ibridi a fiori
rossi e constatò che si ottenevano il 75%
dei soggetti che presentavano il carattere
dominante (fiori rossi) ed il 25%, il
carattere recessivo (fiori bianche).
Legge della disgiunzione dei caratteri (o della segregazione dei caratteri)
Dall’incrocio d’individui ibridi nascono sia individui con il carattere
dominante, sia individui con il carattere
recessivo, e precisamente il 75%
con il carattere dominante ed il 25%
con il carattere recessivo.
La 3^ legge o dell’indipendenza dei caratteri dal seguente
esperimento: incrociando piante pure -
che si differenziavano per più di un carattere – ad esempio baccello verde
a seme liscio (caratteri dominanti) con baccello giallo e seme rugoso
(caratteri recessivi) – si ottenevano piante
tutte uguali, che presentavano i caratteri
dominanti; incrociando successivamente
questi ibridi si ottenevano piante con
le più diverse combinazioni di caratteri.
Legge dell’indipendenza dei caratteri
Incrociando individui
che differiscono per più caratteri,
ognuno di questi si trasmette alla discendenza seguendo la 1^ e la 2^ legge, indipendentemente
dagli altri caratteri.
Segue a pag.2
Eduardo Corsini (pubblicato 05/05/2013 - aggiornato 07/04/2015)