Monday, March 27, 2023
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Un disegno che illustra bene l'effetto diffrattivo della luce

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Due suggestivi immagini dell'effetto diffrattivo
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Abbiamo tanti casi di effetto Tyndall negli uccelli

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Il pavone è uno degli esempi più belli

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La Ghiandaia

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Gruccione all'ingresso del nido profondamente scavato nelle pareti friabili

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Anche negli uccelli dal piumaggio nero, l'effetto diffrattivo lo rende luminoso ed accattivante. Sopra cornacchia, sotto merlo
 

LA FORMAZIONE DEI COLORI NEGLI UCCELLI



   Spero che le pagine precedenti siano state utili a comprendere i meccanismi genetici, deputati a svolgere il processo di formazione di un nuovo soggetto; in particola quello che a noi allevatori interessa maggiormente riguarda la colorazione del piumaggio e la sua strutturazione.
   I colori che ammiriamo nei nostri uccelli non sono frutto solo dei pigmenti, ma anche della speciale struttura del piumaggio. In relazione a quanto precede si distinguono due tipi di colore:
  • colore chimico: quando le penne assumono il colore dal pigmento che si deposita; se questi sono due, si compongono in numerosi toni, secondo la proprietà di ciascuno;
  • colore fisico: molti colori degli uccelli però non sono dovuti solo ai pigmenti, ma anche a particolari effetti di luce, dovuti alla presenza nel piumaggio di bollicine d’aria, cristalli, strutture lamellari ed altro; in altre parole dipende dalla sua struttura; è questo il motivo per cui viene anche chiamato "colore strutturale". Questi microscopici elementi hanno la proprietà di deviare le lunghezze d’onda di alcuni colori e neutralizzarne altre, in pratica provocano il cosiddetto “effetto diffrattivo” o “effetto Tyndall”, dal nome dello scienziato che lo studiò.
   In genere, ed in particolare nel Diamante di Gould, il colore è determinato dalla combinazione, in diversa misura, del “colore chimico” e del “colore fisico” (1).
 
  
   Il Diamante di Gould deve il suo eclatante cromatismo ed i sui caratteristici disegni al patrimonio genetico, deputato a questo processo, molto più ricco di quello di tanti altri uccelli.

   In altre parole la Natura si è  comportata con il nostro estrildide come il pittore, che miscela i colori base per ottenere le varie tonalità con le quali vuole realizzare la sua opera d’arte: a mio parere non è azzardato definire il Diamante di Gould come una piccola/grande opera d’arte della Natura.


    Si distinguono due tipi di pigmenti: i lipocromi e le melanine.

  • I lipocromi sono pigmenti, solubili nei grassi, che trasportano nel sangue fino alle piume le sostanze coloranti (i carotenoidi), metabolizzate dagli uccelli dopo averli assunti attraverso l’alimentazione. Nel genoma degli uccelli esiste la capacità di trasformare  i carotenoidi in pigmenti gialli (luteina) o rossi (di tipi diversi).
   L’esempio più evidente ci proviene dai canarini dove dai carotenoidi si ottiene il giallo, in quanto questa specie allo stato naturale non ha il gene capace di trasformarli in rosso.
  Intorno agli anni ’60 del secolo scorso, ibridando i Canarini Sassoni con il Cardinalino del Venezuela, si ottenne la “traslazione” del gene di quell’esotico, capace di trasformare i carotenoidi in pigmento rosso; il risultato di questa operazione di “genetica ornitologica” fu la creazione dell’attuale razza dei “Canarini di Colore”. Comunque questo gene nel canarino presenta una ridotta capacità, di conseguenza è necessario integrare l’alimentazione naturale con coloranti di sintesi. A sua volta il Cardinalino negli alimenti forniti in cattività non trova gli stessi componenti che in Natura gli consentono viceversa di avere lo splendido piumaggio rosso che ammiriamo, quindi si deve ricorrere ugualmente, anche se in misura ridotta, alla colorazione artificiale.

   Il Diamante di Gould per nostra fortuna non necessita di coloranti di sintesi per ottenere il rosso della maschera o il giallo presente nelle altre parti del piumaggio, bastano le sostanze contenute in una buona alimentazione che normalmente forniamo.

  • Le melanine sono granuli microscopici, prodotte da cellule della pelle dette melanociti, situate nel derma e nella papilla delle penne; da qui entrano nell'epidermide e nelle penne in formazione, colorandole di bruno o di nero. Si tratta di un complesso processo biochimico “pilotato” da numerosi geni presenti nel patrimonio genetico che ne determinano, fra l’altro, il grado di pigmentazione e di ossidazione, la loro localizzazione (zona di elezione), ecc. Intervengono numerosi enzimi ed amminoacidi, fra i quali uno dei più importanti la tirosina (2).

  Le melanine si distinguono a loro volta in:


  1. Eumelanine che attribuiscono al piumaggio i colori dal nero al bruno, a seconda delle dimensioni dei granuli. Questa l’opinione prevalente, ma c’è una voce discorde fra gli studiosi, secondo la quale le EU sarebbero soltanto nere e la loro rarefazione potrebbe tutt'al più dare il grigio, mai il bruno. Comunque noi allevatori siamo ormai abituati a dire: EU nere ed EU brune, che potrebbe essere una semplificazione di comodo.
  2. Feomelanine che a differenza delle EU che hanno composizione chimica abbastanza uniforme, la loro non lo è per niente. Il colore  che le  FEO attribuiscono al piumaggio va dal giallo-ocra al rosso ruggine, anche in questo caso per la diversa concentrazione (nel Diamante di Gould solo il  bruno ruggine).


  
   Recenti analisi di laboratorio hanno dimostrano che molto raramente esistono esempi di melanina estratta da un tessuto animale che contenga solo EU o solo FEO; ciò indica, ad esempio, che anche in un piumaggio apparentemente nerissimo (Corvo, Merlo, ecc.) è contenuta una certa quantità di FEO, la quale resterebbe mascherata dal nero della EU, fortemente coprente.

   

   Abbiamo visto come i pigmenti che colorano il piumaggio della maggior parte degli uccelli, sono di un numero molto limitato. L’unica eccezione la troviamo nella famiglia dei Musofagini, nome volgare Turachi, la cui livrea è in genere verde, azzurra o violacea, dove il loro colore verde, l'unico realmente verde tra gli uccelli, è dato dalla “turacoverdina” un pigmento a base di rame. I “verdi” che ammiriamo in tutti gli altri uccelli sono infatti il risultato della combinazione tra pigmenti gialli, come i carotenoidi, e la struttura prismatica delle stesse penne, che scinde la luce in modo tale da ottenere il colore verde (effetto Tyndall). Nei Turachi anche il “rosso” è dato da un pigmento, la “turacina”, diverso da quello degli altri uccelli (carotenoidi).

   Nel piumaggio possono esserci delle variazioni (sia di tipo ereditario sia non ereditario) molto rare, che vanno perciò a comporre un piumaggio anormale o aberrante.


   Un tipo di piumaggio anormale è il leucismo (dal greco leucos, bianco), dovuto ad un gene, nella maggior parte dei casi recessivo, che conferisce un colore bianco al piumaggio, si può presentare sia in modo parziale che totale, comunque gli occhi dei soggetti interessati mantengono la normale pigmentazione.


   Nell’albinismo al contrario la mancanza di pigmenti, oltre che in alcune parti o nella totalità del corpo, è presente anche nell’occhio. Nel linguaggio comune il leucismo e l’albinismo vengono raggruppati nel termine schizocromismo.


   L'ipermelanismo definisce invece un eccesso di colori neri o scuri, per la presenza di emumelane supriore al normale.


  Per finire l'eritromelanismo indica, invece, l'eccessiva presenza di melanine rosse o marroni, che variano perciò il colore del piumaggio; ma questo fenomeno non è stato ancora riscontrato nel Diamante di Gould.


   Sono entrato direttamente nell’argomento colore del piumaggio senza accennare alla distinzione fra penne e piume, alla loro struttura morfologico-anatomico ed alla funzione. Ritengo che un allevatore debba, almeno per sommi capi, averne conoscenza. Consiglio quindi leggere la pagina sull’argomento (cliccare) .






(1) Nel Diamante di Gould quest’effetto è particolarmente evidente nelle piume del petto, dove il pigmento depositato, una eumelanina “ruggine”, per effetto della diffrazione viene percepito dal nostro occhio come “viola”. Anche nella mutazione Blu entra in gioco l’effetto Tyndall, infatti il piumaggio viene percepito di questo colore, in quanto mancando nelle piume del dorso il pigmento lipocromico giallo (in quanto inibito  dalla predetta mutazione) il colore è solo quello “fisico” derivante dalla struttura delle piume; questo è il motivo per cui il piumaggio del Gould è definito “a struttura blu”


(2) Accertarsi che negli integratori per la muta in commercio che forniamo ai nostri uccelli, sia presente anche questo importante componente.



                                                                                                                                                     
Eduardo Corsini                                                                                                                              (pubblicato 18/05/2013 - aggiornato 08/04/2015)
 
L'effetto Tyndall nel Diamante di Gould

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Il "viola" del petto feo ruggine + effetto diffrattivo

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Nella mutazione Petto bianco, manca la feo e l'occhio percepisce solo la luce bianca

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In questa mutazione manca il lipocromo giallo ed il nostro occhio percepisce il Blu in funzione della struttura delle piume


I colori dei Turachi

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Un'altra famiglia dai colori splendidi e quella degli "Uccelli del Paradiso"Uccello_Paradiso.jpg

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