INCONTRO A LECCE CON LA C.T.N.- I.E.I
Il
7 settembre si è svolta, presso la sede di Lecce dell’AOS, l’incontro con il
Presidente della C.T.N.-I.E.I. Dr.Francesco Faggiano alla presenza
degli
allievi giudici del Raggruppamento Appulo-Lucano e di numerosi allevatori
giunti anche da altre località della Puglia e della Basilicata.
Lo
scopo era quello di illustrare gli orientamenti della nuova Commissione,
insediatasi lo scorso mese di aprile e che avrà, come previsto dalle nuove norme statutarie,
la durata di quattro anni. Su Italia Ornitologica il prossimo anno saranno
ufficializzati ed esposti in maniera più ampia le decisioni adottate, che
entreranno in vigore dalla stagione mostre 2015 per consentire agli allevatori
di programmare in tempo le loro strategie.
Nonostante
l’argomento avesse un contenuto altamente tecnico, Faggiano è riuscito a tenere
viva l’attenzione dell’uditorio, trattandolo in modo discorsivo; per questo
motivo, in questo breve resoconto, ritengo raggrupparli in vari punti.
Ha
premesso che il lavoro della Commissione e le decisioni che saranno
prese si
baseranno su scelte obbiettive, dettate dalla “testa” e non dal “cuore”, per non
essere influenzate da preferenze o gusti personali dei suoi componenti.
Nel
nostro settore la suddivisione delle categorie è datata e basata, in larga parte,
su criteri soggettivi dei componenti degli organi che si sono succeduti nel
tempo, lavoro comunque encomiabile che ha ricevuto il plauso ed il ringraziamento di Faggiano. Oggi
è necessario porre mano alla loro profonda revisione per adeguarla alle nuove
realtà del movimento ornitologico italiano.
Si
intende operare in modo strettamente tecnico-scientifico, seguendo la strada
maestra segnata dalla genetica; l’altro binario sarà di adeguare la
suddivisione delle categorie e degli standard il più possibile a quelli
COM-OMJ; non per seguirne passivamente le decisioni, ma per orientarle sulle
linee della nostra Federazione. In questo anche in passato non abbiamo
sfigurato (si ricordi la scelta a suo tempo dello Standard internazionale del
Gould, che ricalca quello elaborato dai nostri tecnici), inoltre l’attuale
presenza di italiani nelle più alte cariche dell’Organismo Mondiale non potrà
che facilitarci il compito.
Questa
scelta ha lo scopo di semplificare il lavoro degli allevatori, che non dovranno
più impostare due linee selettive: una per i soggetti che parteciperanno alla
mostre nazionali ed al Campionato
Italiano ed un’altra per le mostre internazionali e per il Mondiale.
Sono
stati fissati dei parametri per rielaborare la suddivisione delle attuali
categorie, basati su:
1°
dimorfismo sessuale evidente;
2°
numero di mutazioni standardizzate;
3°
percentuale di presenza alle mostre negli ultimi anni.
Questo
comporterà, oltre al rimaneggiamento delle attuali categorie, per alcune specie
anche la riduzione; quest’ultimo punto susciterà inevitabilmente le lamentele
di alcuni allevatori. Francesco Faggiano ha sottolineato l’attuale anacronismo
che su 120 categorie, ne siano previste ben 36 per i Diamanti mandarino, 12 per
i Passeri del Giappone, entrambe in calo come presenza alle mostre, e solo 17
per i Diamanti di Gould, che presentano un costante incremento espositivo.
Inoltre
è stata proposta una nuova categoria riservata al Canarino selvatico,
finalizzata ad incrementare l’allevamento di questo progenitore del domestico,
tutelando la purezza della specie (purtroppo è stato ibridato con altre specie
indigene e non), nel contempo contribuirne alla conservazione, oggi in forte
calo nel piccolo habitat naturale.
Sempre dalla stagione mostre 2015 partiranno le modifiche all’organizzazione dei giudici della categoria, che prevede, per
quelli di nuova nomina, la suddivisione in due specializzazioni:
- indigeni ed affini;
- esotici ed affini.
Per
i due gruppi saranno stilati gli elenchi che specificano le singole specie che
vi rientrano, per evitare, al momento del giudizio, che sorgano problemi
interpretativi sul termine “affini”. Riguardo agli ibridi rientreranno nella
competenza, tenendo conto dei parentali.
Restano
fermi i criteri generali per giudicare un soggetto, anche se non
standardizzato, che sono quelli canonici, fissati nel passato dai padri storici dell’ornitologia, cioè massima
ossidazione dei colori, regolarità e nitidezza del disegno
Si
è soffermato a parlare dello Standard di eccellenza che ha lo scopo di indicare
i parametri dei nostri uccelli da esposizione; l’allevatore non deve mirare
solo alla vittoria: non è importante
vincere, ma partecipare. Dal confronto con gli altri si affineranno le
capacità di valutazione, necessarie per effettuare le scelte giuste al momento
della selezione dei riproduttori e di quelli da esporre. L’allevatore ha anche
il compito morale di attenersi ai
caratteri dettati dallo Standard, per consentirci di potere affermare con forza
che alleviamo soggetti domestici, che si discostano dal “selvatico”, evitando
in questo modo qualsiasi appiglio ai “talebani animalisti” per attaccarci. Dobbiamo
essere convinti ed orgogliosi che i veri
protettori della Natura siamo noi, che abbiamo addomesticato e conservato
tante specie che allo stato libero sono in via di estinzione.
Prima
della conclusione ho sottoposto a Faggiano una mia considerazione riguardo ai
Diamanti di Gould; a mio parere quelli spagnoli e portoghesi che negli ultimi
anni stanno mietendo allori, si differenziano dai nostri più che per la
“taglia” per il blocco “becco – testa –
collo – spalle” che prosegue con “la linea del dorso, dolce e
regolare, allineata con la coda”; senza presentare quella “leggera inflessione all’altezza della nuca”
ammessa nel nostro Standard (dai
Criteri di giudizio). A mio modesto parere questa
leggera inflessione, presente nei ceppi italiani, li penalizza rispetto ai
ceppi “iberici”. Considerato che compito della C.T.N. è anche quello di
indirizzare gli allevatori nella selezione per meglio competere a livello
internazionale, non sarebbe opportuno eliminare al più presto dallo Standard
questa “ammissione”?? L’amico
Francesco mi ha risposto che personalmente è contrario indicare parametri di
tolleranza, rifletterà quindi sull’argomento per sottoporlo eventualmente alla
Commissione.
Alla
fine dell’incontro la AOS ha offerto ai presenti l’aperitivo, durante il quale
ci siamo soffermati a discutere ed apprezzare questa iniziativa.
16 ottobre 2014 (aggiornato 10/2/2015) Eduardo Corsini