Monday, March 27, 2023
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PREMESSA


   Con l’amico Juan Farrat, allevatore di Diamanti Gould a Cuba, siamo da anni in corrispondenza per scambiarci le reciproche esperienze. In questo sito ho citato molte volte il suo nome. Nel mese di ottobre dello scorso anno mi ha inviato un articolo, scritto con un altro allevatore cubano, Gil Reyes Diliam, riguardante la mutazione “Verdemare”.

   Impegni di carattere personale mi hanno impedito di tradurlo e pubblicarlo prima. Adesso mi sono affrettato in previsione del Dibattito che si terra il prossimo 31/5 a Fossacesia (Lanciano) sulle nuove mutazioni del Diamante di Gould. I cubani sembra che siano più avanti di noi nella selezione della mutazione “Verdemare”.

   Nel nostro paese, ma anche in Europa, dopo tanti anni durante i quali le relative notizie e voci comparivano e scomparivano, finalmente da un paio di anni, qualcosa si è mosso. Nel mese di agosto dello scorso anno ho pubblicato un articolo, che potete leggere cliccando.

Spero che la lettura dell'articolo di Juan Farrat & Gil Reyes Diliam possa contribuire al dibattito a Fossacesia.

 

 







Foto 1.jpg
Foto n.1 - Maschio Ancestrale


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Foto n.2 - Pastello singolo fattore, dove è possibile già notare una parziale diluizione delle melanine


Foto 3.jpg
Foto n.3 - Mascio Verdemare dove non è intervenuto nessun fattore di diluizione


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Foto n.4
- Una femmina Verdemare affetta da 1° fattore di diluizione.

IL FATTORE DI RIDUZIONE DEI LIPOCROMI NEL GOULD VERDEMARE

di Juan Farrat Acanda & Gil Reyes Diliam  -  Allevatori cubani


   Come avviene sempre, ogni volta che trattiamo un argomento si entra in polemica con altri allevatori del Diamante di Gould, ma è proprio questo che consente la corretta interpretazione della sua genetica.

   Il fattore di riduzione dei lipocromi ha la stesso comportamento ereditario di quello delle melanine, ma naturalmente agisce sui processi di formazione di quei pigmenti.

   Questo tipo di gene è apparso in diverse parti del mondo, soprattutto perché la sua origine è la stessa ed è nota comeVerdemare”, in altre specie è indicato come “Avorio”.

   Il fattore di riduzione dei lipocromi (Verdemare) è il risultato di Crossing Over con il fattore di riduzione delle melanine; cercheremo di illustrare graficamente come nascono i Gould Verdemare.

Gene Ancestrale dei lipocromi:    (Al)   (1)

Gene di diluizione dei lipocromi:  (Dl)

    Per questo, useremo, per il fattore di riduzione dei lipocromi la medesima sequenza genetica del processo che consente la distribuzione dei lipocromi su tutto il corpo dell’uccello.

   Questo fattore, libero e autosomico, sarà controllato dal fattore di riduzione dei lipocromi, che si svolge in due fasi. Utilizzeremo questa sequenza per la necessità di rappresentare graficamente i risultati intermedi e quelli di totale riduzione dei lipocromi (del tutto simili a quelli di riduzione progressiva delle melanine).

   Quindi il simbolo che rappresenta (i lipocromi del corpo) lo indichiamo(Lcoo)  (2)

   Così come conosciamo il comportamento del gene delle melanine nell’Ancestrale, lo utilizzeremo  in quanto ne abbiamo bisogno ora e in seguito, quando il fattore di riduzione dei lipocromi si ricombina con il fattore di riduzione delle melanine; questo principalmente per dimostrare che due processi possono interagire insieme.

   Come nascono questi Verdemare in tanti paesi diversi? Avviene quando il gene della diluzione delle melanine interagisce con il gene dei lipocromi dell’Ancestrale

   In primo luogo prendiamo in considerazione un maschio Ancestrale considerando tutti i processi menzionati (per ora senza toccare il petto)

(Am) (Al)   x   (Lcoo) (Mmoo)    

----------------------------------     (Vedi Foto n.1)

(Am) (Al)   x   (Lcoo) (Mmoo)   (3)


   Quindi si introduce in questo Gould  il fattore di riduzione delle melanine, la sequenza sarà rappresentata così:

(Dm) (Al)  x  (Lcoo) (Mm-o)

---------------------------------     (Vedi Foto n.2)

(Am) (Al)  x  (Lcoo) (Mmoo)    (4)

 

    Successivamente, in mezzo a tante ricombinazioni genetiche, possiamo ottenere un crossing-over tra la il gene preposto alla diluzione della melanina ed i geni dell’Ancestrale di diluizione dei lipocromi (qualcosa di simile accade nella mutazione Lutino quando i processi che regolano le melanine della maschera si ricombinano con quelli deputati a regolare i lipocromi della maschera).

   Otteniamo da questa nuova sequenza genetica uno Verdemare 1° fattore di diluizione, che sarà così rappresentato:

(Am) (Al)  x  (Lcoo)  (Mmoo)

-----------------------------------    (Vedi Foto n.3)

(Am)  (Dl)  x   (Lc-o) (Mmoo)     (5)


   Quindi delle varianti genetiche di un Verdemare più diluito, possiamo ottenere due o tre fasi di espressione del fenotipo, che saranno così rappresentati:

1^ fase    (Dl)  x  (Lc--) (Mmoo)       

               ------------------------------     (6)

                (Al)  x  (Lcoo)  (Mmoo)

             

2^ fase   (Dl)  x  (Lc--)  (Mmoo)

              ------------------------------      (7)

              (Al)   x  (Lc-o)  (Mmoo)

 

3^ fase   (Dl)  x  (Lc--)  (Mmoo)

              -----------------------------       (8)

              (Dl)  x  (Lc-o) (Mmoo)

 

   Tutto dipende dalle variazioni ereditarie che si verificano per quanto riguarda la sequenza genetica dei lipocromi del corpo (Lc-o). Questo è lo stesso comportamento della sequenza di melanizzazione del dorso quando è regolato dal gene di diluizione. (Nel prossimo articolo pubblicheremo le foto di queste varianti).
Come si vede sono tutti maschi.


    Una prima serie di diluizione delle femmine è rappresentata come segue:

(Dl)  x  (Lc-o) (Mmoo)         (9)

-----------------------------    (Vedi Foto n.4)

  Y    x   (Lcoo) (Mmoo)


   Quindi per avere una migliore idea di questo processo, possiamo rappresentare geneticamente il nostro lavoro quando combiniamo la diluizione del gene deputato alla formazione dei lipocromi, con quello della diluizione delle melanine.

   Quando abbiamo mostrato le foto dei Verdemare sui quali ha agito il gene di diluizione dei lipocromi e quello di diluizione delle melanine, in realtà non ci siamo accorti  di non avere capito che senza una spiegazione logica nessuno avrebbe compreso cosa stava osservando.
Quindi conoscendo già la rappresentazione grafica di un Ancestrale, a dorso verde e di un Verdemare, basta osservare il formidabile maschio testa rossa, petto malva, Veremare, Pastello SF che abbiamo pubblicato su Facebook:

(Dm) (Sl)  x  (Lcoo)  (Mn-o)  (Fp-o) (Mp-o)     (10)      

---------------------------------------------------    (Vedi Foto n.5)      

(Am) (Dl)  x  (Lc-o) (Mmoo)  (Fpoo) (Mpoo)            


   Se vogliamo rappresentare in formula uno dei suoi figli Verdemare testa rossa, petto bianco, pastello giallo:

(Dm) (Al)  x  (Lcoo) (Mn-o)  (Fp--) (Mp--)

-------------------------------------------------  (Vedi Foto n.6)

(Am) (Dl)  x  (Lc-o) (Mmoo)  (Fp--) Mp--)

   Qui non abbiamo mostrato ancora il processo di formazione delle maschere, che per adesso tralasciamo.

   Per quanto riguarda nelle femmine Verdemare, la diluizione dipende da due geni, quello che agisce sulle melanine e l’altro che presiede a quella dei lipocromi. Si tratta di geni autosomici progressivi, che possono dare diverse sfumature di femmine pastello (?) Verdemare

   Facciamo due esempi di femmine Verdemare Pastello (con diluizione dei lipocromi più quella delle melanine).

(Dm) (Dl)  x  (Lc- o) (Mm-o)  (Fp-o) (Mp-o)

--------------------------------------------------------  (Vedi Foto n.7)

          Y    x   (Lcoo) (Mmoo)  (Fpoo) (Mpoo)

   Si tratta di una femmina Verdemare di prima generazione, a raffronto a una femmina diluita di sole melanine. Osservare gli effetti del gene Verdemare sul mantello, dove il verde, giallo e blu sfuma in diverse gradazioni.

   Ma se una femmina eredita due geni di diluizione, uno di melanine e l’altro di lipocromi, il piumaggio del dorso si presenterà quasi come un singolo fattore blu. Possibile osservare nella foto (Foto n.8) ancora la presenza di carotene nel becco e nella maschera, inoltre si può apprezzare la presenza di doppio lipocromo sul dorso.

   La variante del fenotipo, sarà rappresentato in formula come di seguito:

(Dm) (Dl)  x  (Lc--) (Mm--)     (Fp--) (Mp--)
-----------------------------------------------------   (Vedi Foto n.8)

           Y     x  (Lcoo) (Mmoo)  (Fpoo) (Mmoo)


   Possibili altre ancora, che per il momento non rappresentiamo.

   Come conclusione finale, si può affermare che il gene di diluizione dei lipocromi gradualmente crea nell’uccello uno sfondo blu, simile alla mutazione blu recessiva, ma come sappiamo la mutazione blu recessiva inibisce completamente il processo di formazione dei lipocromi. Entrambe le mutazioni hanno molto in comune e la loro differenza può essere individuata dalla diluizione intermedia dei lipocromi, che rendendo la Verdemare simile alla Blu ma più accattivante.

   Inoltre la mutazione Verdemare e la Blu è possibile identificale già nel nido, esempio: il colore delle uova è bianco (sia nella Verdemare che nella blu); il colore del tuorlo è giallo tenue; i pulli hanno il palato bianco; i carotenoidi sono assenti; in questa fase entrambi le mutazioni presentano il colore della pelle rosato; i pulli iniziano a mostrare le differenze nel becco, zampe e unghia a partire dal nono giorno dalla nascita.

   Nei novelli Verdemare si iniziano a vedere piccole sfumature di carotene, che hanno la possibilità di estrinsecarsi con una alimentazione che ne sia ricca. I novelli Verdemare sintetizzano il 50% di carotene più dei novelli blu recessivo, dove il fegato ne impedisce la sintesi completa.


   Come sempre scriviamo questo articolo per dare risposte alla nostra curiosità e per tutti gli amici allevatori del Diamante di Gould.



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Foto n.5 - Maschio Verdemare affetto da 1° fattore di diluizione


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Foto n.6 - Soggetto definito dagli autori dell'articolo come combinazione: Verdemare, petto bianco, pastello giallo (da noi pastello doppio fattore), testa rossa. Come è noto, il fattore petto bianco interferisce ampilando la diluizione delle melanine.


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Foto n.7 - Una femmina Verdemare di prima generazione, a raffronto a una femmina diluita di melanine (Pastello). Osservare gli effetti del gene Verdemare sul mantello, dove il verde, giallo e blu sfuma in diverse gradazioni.


Foto 8.jpg
Foto n.8 - Femmina Verdemare doppio fattore di diluizione
Note La traduzione dallo spagnolo, anche con l’ausilio del traduttore di Google è risultata difficoltosa per diversi motivi: ritengo che lo spagnolo parlato a Cuba sia leggermente diverso, specialmente nella costruzione; la simbologia utilizzate per esprimere in formula la genetica, è completamente diversa dalla nostra; di conseguenza ho cercato di interpretare i simboli, sperando di esserci riuscito almeno parzialmente. Per aiutare i lettori riporto di seguito alcune note. Coloro che vogliono leggere il testo originale possono cliccare per aprire la pagina. Sarò molto grato se qualche lettore che conosce lo spagnolo mi potrà venire in aiuto, in modo da modificare il testo italiano.

(1) Nel testo originale (Sl) ho sostituito la S “Selvaggio” con A “ Ancestrale” (Al) = Gene deputato sintesi lipocromo Ancestrale; (Dl) = gene diluizione lipocromo;

(2) (Lcoo) ho interpretato il simbolo come lipocromo con max ossidazione (oo) sul corpo (c);
(3) Interpretazione simboli (Am) = melanina Ancestrale, (Al) = lipocromo Ancestrale, (Lcoo) = lipocromo corpo max ossidazione, (Mmoo) = melanina max ossidazione;

(4) (Dm) = diluizione melanina, (Al) (Lcoo) = lipocromo invariato, (Mm-o) =  1° riduzione melanina;

(5) (Lc-o) = Verdemare con 1^ fattore  riduzione lipocromo;

(6, 7 ,8) I simboli in rosso li ho spiegati nelle note precedenti, quelli che ho colorato in marrone non sono riuscito ad interpretarli

(9) Nella formula della femmina appare il simbolo "Y"

(10) Formula con la quale viene indicata la Combinazione Verdemare, Petto bianco, Pastello giallo (Pastello doppio fattore), testa rossa



  Eduardo Corsini                                                                                                                                                                                                   (pubblicato 21/05/2015)


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