PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
GOULD 2016
Con
l’iniziativa denominata “Progetto Gould 2016” il Club effettua un
notevole
salto di qualità, che non mancherà nei prossimi anni di rilanciare
l’allevamento del nostro estrildide, sia in termini di nuovi allevatori che di
qualità dei soggetti prodotti.
La strategia del “Progetto” punta soprattutto ad
indirizzare gli allevatori verso nuove
mutazioni e combinazioni, che non mancheranno di attirare gli
appassionati italiani del Gould, ma anche l’attenzione di quelli di altri
paesi. Il Club tramite i suoi tecnici non mancherà di assisterli lungo il
percorso, che richiede dedizione e competenza.
Alla
riunione erano presenti oltre 50 allevatori giunti anche da altre regioni,
come Sicilia, Calabria ed Abruzzo.
Il
Presidente del Club Luciano Dibiase dopo il saluto agli intervenuti, ha
ringraziato Alessandro Paparella ed Emilio De Flaviis ideatori e realizzatori
del progetto. Ha passato la parola ad Alessandro Paparella che, in qualità di
Segretario della OMJ, ne ha sottolineato
l’importanza, convinto che potrà avere anche ricadute positive in campo
internazionale.
Il “Progetto” è stato illustrato da Emilio De
Flaviis; da parte mia cercherò di riportarne i punti principali, premettendo
che la complessità dell’argomento richiede approfondimenti e chiarimenti che
non potranno avvenire se non con il tempo.
“……..tende alla realizzazione di
fenotipi del Diamante di Gould che ancora non sono stati visti o quantomeno non
di comune esposizione nelle manifestazioni Specialistiche.”
De
Flaviis ha ricordato i dati dell’ultima Specialistica del Club, dove su 1.178
soggetti ben 1.074, pari al 92%, erano ancestrali, petto bianco, blu e
pastello. Anche nelle altre mostre più
importanti (Travagliato, Reggio Emilia, Faenza e Campionato italiano) le varietà
fenotipiche non si discostavano dalle suddette.
“Le mutazioni del Diamante di Gould
oggi conosciute sono: Petto bianco, Blu, Pastello, Avorio, Lutino e Bruno,
oltre all’allelica Petto chiaro ed all’intermedia Pastello SF; un contenitore
di meraviglie che, se moltiplicato per il polimorfismo delle tre teste (rossa,
nera e gialla) e le possibilità di combinazioni possibili, potrebbe produrre centinaia di fenotipi che darebbero
un interesse particolare alle manifestazioni ornitologiche, oltre ad elevare la
selezione in ambiente controllato del magnifico esotico australiano. Non ultima
l’importanza che assumerebbe l’Italia nei confronti delle altre federazioni
C.O.M. nel portare per primi nuovi fenotipi alla conoscenza mondiale
ornitologica.”
Il
Club del Diamante di Gould con il “Progetto Gould 2016” offre ai soci che
vogliono aderire volontariamente, un programma di accoppiamenti finalizzato
alla realizzazione di nuovi fenotipi - cinque all’anno – che potranno essere
esposti a partire dalla Specialistica 2016 e seguenti.
I
fenotipi realizzati godranno di agevolazioni, come ingabbio gratuito,
documentazione fotografica e visibilità a livello mondiale, il tutto a spese e
cura del Club; è prevista inoltre “un
premio speciale che il Club metterà in palio per ogni allevatore che produrrà ed ingabbierà almeno un soggetto
indicato nelle schede del Progetto Gould 2016, aldilà del punteggio
conseguito in gara. Il premio speciale sarà da considerare sommato ai premi
previsti dal comitato organizzatore.”
Per
ultimo, ma realizzazione non meno importante, quella “dell’albo d’oro del Progetto, che rimarrà nel tempo patrimonio storico
della FOI e del Club del Diamante di Gould. Sull’albo d’oro saranno riportati
negli anni, a partire dal 2016, le foto dei fenotipi previsti con gli estremi
dell’allevatore che li ha prodotti e la manifestazione ornitologica che li ha
ospitati. Un documento che darà molta visibilità all’allevatore ed al livello
selettivo degli uccelli allevati in ambiente controllato in Italia. In pochi anni
si costituirà un documento storico che rimarrà patrimonio della FOI per gli
anni a venire a testimonianza della funzione culturale ornitologica svolta.”
Per
la stagione 2016 sono previsti cinque fenotipi da produrre:
- AVORIO
PETTO BIANCO TESTA GIALLA
- LUTINO
PETTO BIANCO TESTA NERA
- BLU
LUTINO PETTO BIANCO TESTA NERA
- PASTELLO
S.F. PETTO CHIARO TESTA NERA
- AVORIO
PASTELLO S.F. TESTA GIALLA
Sono
state mostrate le prime tre delle schede previste per il 2016, le altre due
sono in corso di elaborazione.
Naturalmente
maggiori dettagli necessari agli allevatori partecipanti potranno leggersi sul
Regolamento in corso di rifinitura. Le tre schede potranno essere
visionate cliccando sui fenotipi sopra riportati. 
Alla
fine della relazione di Emilio De Flaviis - dopo il break - gli sono stati richiesti numerosi chiarimento.
L’argomento che ha suscitato maggiori perplessità e necessità di ulteriori
precisazioni è stato quello relativo al fenotipo “Lutino petto bianco testa
nera”.
L’interrogante
ha osservato che essendo i Lutini
tutti petto bianco non ravvisava
la necessità di indicarlo nella denominazione.
De Flaviis "ha precisato che la scheda sul Lutino petto bianco
testa nera nasce per chiarire un fenotipo che ha generato differenti opinioni.
In
particolare si tratta di un soggetto Lutino testa nera che presenta una
maschera completamente bianca che si fonda con gola e petto creando una cromia
molto singolare. La testa, completamente bianca si fonde con gola e petto, pure
bianchi, conferendo al soggetto una cromia bianco/giallo particolarmente
luminosa.
La sua opinione è che la mutazione Petto bianco, che
inibisce completamente la feomelanina e conferisce al soggetto omozigote il
colore generale più puro ed il petto completamente bianco, vada ad incidere
anche sull'eumelanina bruna, responsabile del colore bruno della testa del Lutino,
inibendo anche questa depurandolo da tutti i pigmenti melanici lasciando
inalterati i soli colori lipocromini. Tale considerazione, se verificata,
porterà ad una nuova selezione del Petto bianco dove dovrà rimanere la solo eu
nera ed i lipocromi. In tal caso la denominazione più appropriata sarebbe “eumelanico”.
Chiarito il contenuto della scheda n.2 le altre non hanno suscitato domande
particolarmente interessanti e la riunione è stata chiusa. Molti dei partecipanti si sono fermati a pranzo nel ristorante ospitante,
concludendo in allegria la giornata.
Testo di Eduardo Corsini, integrato da appunti di Emilio De Flaviis - Foto di Dino Matalone
Pubblicato 01/07/2015