Stagione 2015/16
Riprendo
il filo del discorso al punto dove l’ho lasciato nelle pagine del Diario
2014/15. Nel mese di marzo, sentendomi decisamente più in forze, mi sono fatto
restituire da Mimmo le coppie riproduttrici dei miei Gould, lasciando a lui i
novelli che aveva ottenuto.
A
Mimmo avevo affidato anche una coppia di Padda, che avevo acquistato a
Lanciano. Anche con loro in una sola covata, ha svezzato 5 pulli.
Continuando
a sentirmi sempre meglio, ho avuto la pessima idea di cimentarmi, oltre con i
Gould, anche con altre specie di esotici. Ho acquistato Emblema picta, Astro
testa blu, Astrildide ali gialle e Becco d’argento testa grigia.
Le
mie condizioni sono nuovamente peggiorate, così ho deciso di togliere in blocco
i Diamanti di Gould, gli esotici di recente acquisto ed i Passeri del Giappone.
Comunque
il mio obiettivo non era quello di chiudere l’allevamento – la decisione mi
sarebbe pesata molto – ma ridurre drasticamente il lavoro. L’allevamento del
Diamante di Gould è molto impegnativo; basta tenere presente l’impegno per la
loro gestione, alla quale si aggiunge quella delle balie. In alcuni anni
durante il periodo riproduttivo, fra Gould e Passeri,
ho gestito fino a 40
gabbie cova.
Per
proseguire il mio hobby, al quale sono molto legato, sia per la passione verso i
pennuti che per tenermi impegnato fisicamente e mentalmente, occorreva che
scegliessi una specie meno problematica dei Gould ma, nello stesso
tempo, bella esteticamente, con un ottimo istinto parentale, che
mi consentisse di ottenere buoni risultati riproduttivi senza ausilio di balie.
Quando
alcuni amici allevatori hanno saputo che volevo allevare i Padda, si sono
meravigliati che passassi dai Diamanti di Gould, apprezzati per i loro
eclatanti colori, ad uccelli che, a loro dire, presentavano una colorazione…
“anonima”.
Ho
ribadito che i colori belli non sono solo il verde, il giallo, il blu, il
rosso, che rendono vistoso il piumaggio del Gould, ma sono apprezzabili anche
quelli meno accessi, come il grigio, il nero, il bianco, che sfumano in
delicate e tenue gradazioni nelle varie mutazioni che sono apparse nel Padda.
Ho
contattato l’allevatore che mi aveva ceduto la precedente coppia e tramite un
amico mi ha mandato alcuni soggetti molto belli.
Utilizzando
anche i soggetti già in mio possesso ho formato le seguenti coppie:
Grigio/Opale
x Pastello/Opale (stessa coppia scorso anno),
Grigio x Agata,
Feomelanico
x Feomelanico,
Grigio/Agata
x Agata,
Gridio/Ino
x Ino.
Dal
Campionato di Pesaro, dove lo stesso allevatore si è distinto realizzando
alcuni primi ed altri ottimi piazzamenti, mi ha inviato una coppia di Bianco x
Pezzato; mutazione alla quale tengo molto.
In
un articolo che pubblicherò prossimamente, mi soffermerò sulla descrizione del
Padda ancestrale (correttamente definito Grigio) e delle mutazioni oggi
riconosciute, sulla genetica e sul poco di esperienza pratica di allevamento
che avrò nel frattempo acquisita.
Al
momento desidero sottolineare le ottime cure parentali che dedicano alla prole,
all’alta deposizione di uova, con una fecondità che supera l’80%.
Al
primo “giro” di cove ho svezzato 17 novelli. Tre coppie hanno già nuovamente
deposto. Anche la coppia di Bianco x Pezzato ha deposto 8 uova delle quali 5
feconde; mentre scrivo sono nati tutti i pulcini. Ritengo che quanto prima
deporranno le ultime due coppie che ho collocato in ritardo.
Il
Padda è un uccello robusto, poco esigente nell’alimentazione che
consiglio a coloro che si avvicinano la prima volta all’Ornitologia, per
fare esperienza ed effettuare successivamente il passo successivo di allevare
uccelli più impegnativi, come i Diamanti di Gould ed altri Estrididi.
Il
distacco dal Diamante di Gould è stato attenuato da due considerazioni,
collegate fra loro, sulle quali da un certo tempo stavo rimuginando.
La crescente attrazione verso questa bella specie e di
conseguenza l’eccessivo interesse economico che oggi vi gira intorno; la
conseguenza è che gli allevatori puntano più sulla quantità prodotta che sulla
qualità; si vedono in giro pessimi soggetti da affibbiare facilmente ai neofiti
inesperti. Di conseguenza si verifica un comportamento, legato a quanto sopra
menzionato, concernente l’uso eccessivo ed improprio di farmaci.
Questo ha portato nella popolazione di Gould italiana
ad una drastica diminuzione delle difese immunitarie, che comporta la riproduzione
di soggetti - pur buoni esteticamente – ma deboli che facilmente si ammalano.
In passato, quando ho iniziato ad allevarli, questo non avveniva, anche se il
Gould è obiettivamente da considerare un uccello un poco delicato.
Il fenomeno è stato denunciato da diversi autorevoli
autori sulle riviste specializzate. Fra tutti cito quello pubblicato su Italia
Ornitologica n.3 del 2015, a firma di Mario Di Natale, dal quale riporto
qualche brano significativo.
“Parecchi
allevatori, dietro consiglio di colleghi ritenuti più esperti…….si lasciano
convincere ad adottare terapie
“fai da te”. Soltanto a seguito di analisi di laboratorio, eseguite su
materiale biologico (feci, cadaverini, ecc.) possono adottarsi terapie mirate.”
Vorrei citare un esempio per tutti: recentemente è stata riscontrata negli allevamenti la presenza di un'infezione provocata dal batterio Klebsiella abbastanza resistente, che
comporta anche problemi respiratori. Mi
risulta che allevatori, anche di successo, ma avvezzi a praticare il “fai da
te” somministrano al primo accenno di problemi respiratori Ivomec, com’è noto
una medicina abbastanza “pesante” a livello epatico e destinata solo a curare
l’acariosi respiratoria, ma inefficacie verso la Klebsiella.
Per il cattivo uso ed abuso di antibiotici oggi è
allarme!
“Un
antibiotico, oltre ad essere attivo sui batteri patogeni, agisce spesso
negativamente specialmente a livello epatico, sulle mucose intestinali e sulla flora batterica benefica che viene
distrutta. Occorre del tempo prima che venga ripristinata.”
Molti lettori avranno notato che anche nella medicina
umana attualmente è in corso una campagna per mettere in guardia contro l’abuso
di antibiotici.
“….il
rischio più grave che si corre è quello di provocare, sia la distruzione della
la flora batterica intestinale ed ancora più l’aumento di ceppi batterici
resistenti ad i comuni antibiotici. Detti batteri comunemente chiamati “super batteri”, che avendo subito una
mutazione genetica si rendono immuno-resistenti
nei confronti degli antibiotici.”
L’autore dell’articolo non esclude aprioristicamente
l’uso degli antibiotici, ma raccomanda di usarli “in
presenza di una malattia, evidenziata da antibiogramma, ……..attraverso il quale
è indicato il farmaco specifico da impiegare”.
Bisogna comunque accompagnarlo con la contemporanea
somministrazione di Vit. B e/o fermenti lattici, allo scopo di limitare i danni
collaterali.
Il trattamento precova da parte di allevatori
sprovveduti effettuato con l’uso indiscriminato di antibiotici “…senza effettiva necessità, magari in soggetti sani,
anche per brevi periodi e addirittura alla nascita dei nidiacei, sembra una
vera e propria follia. Con l’uso indiscriminato stiamo compromettendo il
sistema immunitario dei nostri volatili”. Specialmente di quelli che rivestono
più alto interesse economico (Canarini, Diamanti di Gould, ecc.) a discapito di
interi ceppi.
Anche il trattamento precova si dovrà effettuare sotto
controllo veterinario e dopo avere effettuato le analisi citate.
Mi
dispiace affermare che uno dei motivi di allontanamento dal Gould riguarda
l’andazzo che si è instaurato, che nei Padda non è presente in quanto ancora
una categoria che non attrae interessi commerciali.
Inoltre
non esiste per i Padda la necessità di ricorrere alle “balie”. Trovare ormai
una coppia di Gould che allevi in purezza è una rarità, questo per l’uso
continuo da decine di anni che ha fatto perdere nella maggioranza l’istinto
parentale.
A
fine stagione cove concluderò queste brevi note con i risultati ottenuti
Siamo
a metà maggio e dispongo dei dati della riproduzione per chiudere questo
diario. Non mi addentro nel dettaglio
dell’allevamento in quanto per i Gould mi sono attenuto ai metodi seguiti nelle
scorse stagioni; per quanto riguarda i Padda Vi rimando all’articolo che
pubblico su GouldMagazine, che potete leggere cliccando.
Diamanti di Gould ho collocate
6 coppie, svezzando n.13 novelli:
A. tr x A.tr
n.5 (4 femmine + 1 maschio)
PB tg x PB tg n.2 (2 femmine)
PB tr x PB tr n.0
Blu PB tn x PB tn/Blu n.0
PSF PB tg x PA PB tg n.2 (1 PSF + 1 PA entrambi maschi)
Blu PA PB tc x Blu PB tn n.4 (3 Blu PSF PB tc + 1 Blu PA PB
tc)
Padda
collocate 6 coppie, svezzati n.33 novelli
Feomelanico x Feomelanico n.5
Grigio/Agata x Agata n.12
Agata/Ino x Ino n.5
Grigio x Agta n.3
Bianco x Pezzato n.8 (4 Bianchi + 3 Pezzati)
Opale x Pastello/Opale n.0 (maschio focoso disturbava femmina)
Eduardo Corsini 29/01/2016 (aggiornato 13/05/2016)