Organizzato dall’Associazione Amatori e
Cultori di Ornitologia di Copertino il 29/5 u.s si è svolto il I° Convegno
Tecnico Formativo - A.C.O. sul tema “Selezione
ed Allevamento del Cardellino e del Diamante di Gould: un giusto metodo
d’allevamento ed una buona selezione”. La manifestazione è stata ospitata
nella Sala Civica, gentilmente messa a disposizione dalla Giunta del Comune di
Copertino, una cittadina a circa 15 km. da Lecce, dove è possibile ammirare,
oltre al Santuario di S.Giuseppe da Copertino, altre
pregevoli chiese barocche ed il Castello del XVI° secolo commissionato dal
feudatario dell’epoca Alfonso Castriota Scandembergh al celebre architetto del
luogo Evangelista Menga, costruzione che ancora oggi stupisce per la sua
possente struttura e per la sua eleganza.
Al Convegno ha dato particolare lustro
ed interesse la partecipazione di
rappresentanti istituzionali della F.O.I. giudici internazionali e
tecnici: Alessandro Paparella,
Segretario della O.M.J. Gianni Ficeti, Rappresentante giudici I.E.I. nel
Collegio, Andrea Benagiano, Presidente dell’Ordine dei Giudici, Emilio De
Flaviis, giudice internazionale e massimo esperto europeo dei Diamanti di
Gould, nonchè l’intera Commissione Tecnica I.E.I. con il Presidente Francesco Faggiano ed i membri Alberto De Angelis
e Giancarlo Rossi.
Nel suo saluto la sindaca Prof.ssa
Sandrina Schito ha rimarcato il collegamento virtuale che unisce l’Ornitologia
al protettore della città, noto per essere il “Santo che vola” a
causa della sua capacità di alzarsi in volo da terra dopo un periodo di digiuno
e preghiera, per questo motivo è sto scelto come protettore degli aviatori. Ha auspicato che iniziative come questa possano ripetersi oltre a mostre ornitologiche, per le quali ha ribadito la disponibilità dell'Amministrazione comunale a collaborare.
Il Presidente dell’A.C.O. Jari Spagna
ha ringraziato la Sindaca, tutti i partecipanti ed il folto gruppo di
allevatori che hanno gremito la sala. Jari Spagna, che riveste la carica di
Presidente appena da aprile, dimostra da subito con questo Convegno di volere
dare nuovo impulso a questa Associazione, che da molti anni viveva nell’ombra; si é collegata anche con i sodalizi di Lecce e Brindisi per organizzare la
prossima Mostra Jonico-Salentina.
Ha aperto la discussione Sandro
Paparella che ha sottolineato come in ambito O.M.J. si è affermata l’indirizzo
di accogliere molte delle scelte italiane nella stesura ed aggiornamento degli
standard internazionali; segno che l’ornitologia del nostro paese gode della
massima considerazione.
Nell’intervento successivo Gianni
Ficeti ha ricordato che negli anni in cui ha ricoperto la carica di Presidente
della C.T.N.- I.E.I. è stata rivista l’impostazione grafica dello standard del
Diamante di Gould, pur lasciando sostanzialmente invariata quella tecnica
precedente ed è stato stilato quello della mutazione Lutino. Anche per il
Cardellino è stato approvato lo standard, ricordando peraltro le difficoltà che
questo lavoro ha comportato per le numerose sottospecie che questo passeriforme presenta nella vasta area di diffusione del Paleartico.
Emilio De Flaviis ha iniziato la sua
relazione, spaziando con competenza nel vasto campo della genetica del Gould.
Argomenti talmente vasti che è impossibile sintetizzare in questa breve nota di
cronaca del Convegno. I lettori che sono interessati possono trovare molti dei
temi trattati nella pagina “Manuale dell’allevatore del Diamante di Gould” di
questo sito, per la cui stesura ho tratto vantaggio, tra l’altro, dalle
conoscenze trasmessemi dall’amico e “maestro” Emilio. Mi limito a riportare
quanto da lui detto sulla comparsa negli ultimi anni di nuove mutazioni che hanno
attratto ancora di più l’interesse degli allevatori verso questo bellissimo
esotico; la Lutino, ormai standardizzata, e l’Avorio recentemente fissata. Sul
punto è intervenuto Faggiano che ha precisato esserne imminente il
riconoscimento da parte della F.O.I. con la denominazione di “Verdemare”.
Emilio
ha ripreso illustrandone la genetica ed i criteri selettivi da adottare per
migliorarne il fenotipo, non ancora riconosciuto a livello delle altre
Federazioni europee.
Riguardo alla tendenza ad aumentare la
taglia (cosiddetto “gigantismo”) anche nel Diamante di Gould, ha osservato che comporta alla scadenza del colore, in quanto è ottenuta selezionando verso
soggetti quanto più possibile brinati. In questi soggetti, la struttura del
piumaggio impedisce ai pigmenti di raggiugerne gli apici conseguentemente il
colore risulta opaco; inoltre le piume sviluppano una lunghezza maggiore che
negli intensi provocando antiestetici sbuffi.
In altre categorie, dove questa
tendenza è praticato da tempo, ha creato dei soggetti che non hanno più a che vedere
con il fenotipo “selvatico”; casi emblematici quello degli Ondulati nei
psittacidi e del Diamante mandarino negli esotici. Nei psittacidi è stato posto
rimedio con la nascita di una categoria a parte, quella degli “Ondulati di
colore”. Sul punto è intervenuto Faggiano annunciando l’imminente
riconoscimento del Diamante mandarino “toy”, le cui caratteristiche sono
esplicitate dal nome.
Dopo l’ampia dissertazione di De
Flaviis sul Gould, che abbiamo necessariamente riportato nei punti essenziali,
è toccato a Giancarlo Rossi e Alberto De Angelis intrattenerci sul Cardellino. Non entro nell’argomento in quanto esula dai contenuti di questo sito,
comunque è doverose segnalare che i due tecnici hanno dimostrato grande
competenza.
Per concludere ha preso la parola
Francesco Faggiano che si è complimentato dell’iniziativa, sottolineando che
oltre la presenza al completo dell’attuale C.T.N. – I.E.I. hanno partecipato ai
lavori tre “generazioni” di Presidenti: Gianni Ficeti, Emilio De Flaviis e lui
stesso, il più giovane. Ha ricordato che il nostro Raggruppamento Apulo-Lucano
negli ultimi anni è accresciuto di importanza ed attivismo, augurandosi che
questo trend prosegua, soprattutto nell’organizzazione delle mostre.
Si è soffermato ad illustrare
l’indirizzo che la C.T.N. – I.E.I ha assunto riguardo agli standard ed alle
categorie:
- il tipo base di ogni specie deve essere
valorizzato, in quanto costituisce punto di riferimento per le mutazioni;
- le mutazioni devono presentarsi diverse
fra loro e nettamente distinguibili;
inutile andare alla ricerca spasmodica
di nuove mutazioni che non rispettino i principi precedentemente enunciati;
- per tutte le varietà di colore
standardizzate verrà istituita la rispettiva categoria;
- lo stesso avverrà per le combinazioni
di mutazioni;
si realizzerà un manifesto unico con le
denominazioni delle mutazioni per quale si ha notizia certa, ma non ancora
standardizzate; il “manifesto”, una volta approvato, costituirà strumento
tecnico ufficiale delle denominazioni da attribuire, mentre a tutte le altre si
dovrà usare quello neutro di “mutazione”; lo scopo è di porre un limite ai vari
nomi di fantasia, che creano spesso confusione fra gli allevatori;
si introduce fra i parametri di
giudizio il concetto di “difetto grave” rappresentato da evidenze fenotipiche
nette ed esatte, considerate grave difetto morfologico, del colore o del
disegno, in presenza del quale il soggetto non deve raggiungere i 90 punti, con
questo meccanismo si vuole uniformare per quanto possibile i giudizi.
La riunione volge al termine, i minuti
residui vengono utilizzati da alcuni dei presenti per ottenere ulteriori
chiarimenti. Jari Spagna chiude i lavori con i rituali saluti e con la promessa
di rivederci presto e l’invito di accomodarci al tavolo del rinfresco.
Lecce, 6 giugno 2016 Eduardo Corsini