INCONSUETA PATOLOGIA NEL PADDA
Nel 2015 ho acquistato una coppia
novella di Padda, il maschio bianco la femmina pezzata. Dopo qualche giorno ho
notato che la femmina presentava il gozzo leggermente prominente,
apparentemente per la presenza di grasso. Preso l’esemplare in mano ho soffiato
le piume del ventre, che si presentava perfettamente magro e bianco; anche il
gozzo, tenendo l’animale in mano disteso sul dorso, non evidenziava presenza di
grasso. Riponendo l’uccello in gabbia ho notato
nuovamente il lieve rigonfiamento;
ho pensato che si trattasse di un leggero prolasso, senza conseguenze
per la salute, tenuto conto della sua vivacità e delle perfette condizioni.
Ho deciso di mettere in riproduzione la
coppia, la quale si è comportata egregiamente, svezzando in due covate nove
sanissimi pulli. Quando ho separato la coppia, la femmina, pur non evidenziando alcun
sintomo negativo, presentava il gozzo più prominente di prima.
Durante il periodo di muta e di riposo
il difetto si è ancora più accentuato, tanto che dubitavo se utilizzarla per la riproduzione.
Alla fine considerato che si era dimostrata un’ottima genitrice, che la prole
era perfettamente sana ed in salute, ho deciso di
riprovarla per la presente stagione cove.
Quando ho collocato il nido ha iniziato
da subito a frequentarlo sistemando in breve tempo il materiale per
l’imbottitura; tutto filava liscio, ma passavano i giorni senza che deponesse
mentre il gozzo si gonfiava sempre di più, divenendo…… “un sacchetto pendente”.
All’improvviso ha iniziato a presentare
segni di sofferenza, stazionando sul
fondo gabbia con la testa sotto l’ala e nel giro di tre giorni è deceduta.
Dalla foto scattata qualche giorno
prima e subito dopo la morte si vede come di presentava il gozzo (foto n.1 e 2).
Ho prospettato il caso al mio
veterinario Dott.Picci il quale mi ha chiesto di portarla nel suo laboratorio
per un’autopsia.
Dall’esame visivo si è potuto
evidenziare:
- il gozzo era stipato di semi
indigeriti (foto n.8);
- le ovaie non mostravano ovuli maturi (foto n.7);
- sezionato il gozzo, era visibile una
parte di diverso colore, che poteva indicare la presenza di cellule
cancerogene (foto n.10);
Picci ha prelavato un campione di
questo tessuto per inviarlo al laboratorio per l’esame istologico.
Foto n.9 - Il gozzo svuotato del cibo residuo Foto n.10- La parte più chiara potrebbe Foto n.11 - Parte del tessuto da sottoporre
indicare la presenza di cellule cangerogene ad esame istologico
Ha ipotizzato che l’eventuale presenza di
una neoplasia poteva essere la causa
della stenosi, ovvero al contrario, la stenosi avrebbe potuto provocare la
neoplasia.
Non sono ancora in possesso del
risultato del laboratorio, del quale a tempo debito vi informerò.
Ho ricevuto comunicazione che non è stato possibile ottenere un risultato attendibile, per la cattiva conservazione del campione.
Eduardo Corsini 7 dicembre 2016
