La prima parte della Conferenza ha riguardato il mio intervento, riferito nell'articolo precedente, che potete leggere cliccando. Nella seconda parte il filo conduttore del tema è quello delle nuove mutazioni trattato da Emilio De Flaviis, che spero vorrà dedicare un articolo su Italia Ornitologica. Nelle more della sua eventuale pubblicazione, riporto gli appunti che ho preso a Lamezia, ampliandoli con foto e notizie attinte personalmente.
Il relatore inizia con il descrivere la mutazione Avorio (chiamata anche Verdemare) illustrandone gli effetti sul genotipo: limitata produzione di lipocromi, congiunta all’effetto Tyndall, determina un colore generale del dorso e delle ali di un verde azzurro. Trattasi di mutazione legata al sesso, di conseguenza solo i maschi possono essere portatori del fattore avorio; quindi accoppiando un Avorio maschio con la femmina Ancestrale otteniamo tutte femmine Avorio e tutti i maschi portatori di Avorio. Nel caso di inversione dei sessi, si otterranno solo maschi portatori, mentre le femmine saranno Ancestrali; ovviamente Avorio x Avorio darà tutti i soggetti mutati.
In combinazione con la mutazione Petto bianco (Foto 4), Lutino e Pastello, l’effetto avorio della mutazione è più pronunciato rispetto a quello già evidente nella forma ancestrale, ciò è dovuto alla riduzione dei pigmenti di melanina, che rendono più puro il lipocromo. Sconsigliabile è la combinazione con la mutazione blu, in quanto bloccando completamente i pigmenti lipocromici, non rende visibile l'impatto della mutazione in discorso. Per quanto riguarda la percentuale di lipocromo residua, è diversa nei due sessi, infatti la mutazione Avorio è ancora più pronunciata nelle femmine (Foto 1), generando un fenotipo bluastro, mentre nei maschi il colore del dorso è verdastro (Foto 2). Le maschere della testa rossa e testa gialla (Foto 3) e il ventre dovrebbero avere un colore più diluito possibile, ma sempre ben percettibile.
Nella selezione devono essere utilizzati soggetti con struttura del piumaggio cosiddetto “intenso” e con il lipocromo esteso fino alle estremità. Nei soggetti brinati, spesso utilizzati per aumentare la taglia, può determinarsi una minore saturazione del lipocromo, che compromette i buoni risultati. La scelta deve cadere soprattutto su riproduttori con la massima saturazione delle melanine, in particolare quella nera, che determinando la dispersione della luce (effetto Tyndall), si rivelerà più efficace per ottenere il caratteristico colore verde mare. Molto importante anche la scelta di Ancestrali con colori uniformi, soprattutto sulla schiena, escludendo gli esemplari che hanno spesso colorazione bluastra del dorso, dell’alula e del collo, nonché lipocromo schiarito della maschere e del ventre. Sulla mutazione “Avorio” nel passato ho pubblicato due articoli su questo Sito: uno l’8/4/214 a mia firma, l’altro il 21/5/2015 a firma di Juan Farrat & Gil Reyes Diliam (cliccare per leggerli).
La mutazione Ino è ormai ben conosciuta dagli allevatori, l'oratore ritiene pertanto sufficiente limitarsi a sottolinearne alcuni aspetti. Trattasi di trasmissione genetica legata al sesso, che agisce esclusivamente sui pigmenti melanici, inibendone completamente l'espressione delle feomelanine e delle eumelanina nera, mentre lascia solo un residuo del pigmento bruno, che appare di un colore beige grigiastro in quelle aree dove nell’Ancestrale è maggiormente satura quella nera (piume, remiganti, filetto, gola e maschera). Lascia inalterati i lipocromi che, per questo motivo, saranno di un colore più puro e brillante, ma di tono più freddo, dovuto all'eliminazione della distribuzione generale di feomelanina; il petto di conseguenza è sempre bianco. La selezione va indirizzata verso la migliore ossidazione del pigmento bruno. La mutazione Lutino è ammessa in doppia e tripla combinazione con tutte le altre mutazioni standardizzate. I fenotipi che ne derivano sono considerati soggetti a mutazioni sovrapposte. Al riguardo ha sottolineato come nella combinazione con la mutazione Pastello il piumaggio vira dal giallo ocre al giallo limone.
Ha ricordato inoltre i soggetti dal fenotipo molto bello realizzati in varie combinazioni dal bravo allevatore cubano Juan Farrat. In particolare quei soggetti che Farrat ha denominato “Lutino cubano” presentano la maschera di un bel color cioccolata (Foto 5). A parere di De Flaviis realizzati con il trasferimento su un normale Lutino testa nera del fattore di scurimento (dark factor), che doveva trovarsi presente negli ancestrali del suo allevamento. (*).
Ha lasciato per ultimo l’analisi della mutazione "Diluiti ungherese" selezionata solo da pochi anni dall’allevatore ungherese Fekete, che ne ha chiesto il riconoscimento alla COM-OMJ. Nella riunione tecnica internazionale tenutasi Cervia nel settembre 2016 è stata esaminata la documentazione presentata; successivamente all’ultimo Campionato Mondiale di Almeria sono stati sottoposti a giudizio i soggetti presentati. Solo pochi hanno superato il punteggio minimo previsto. Il Sig. Fekete afferma che, dalle osservazioni effettuate, trattasi di una mutazione recessiva legata al sesso che si estrinseca nella riduzione della quantità della eumelanina, senza modificarne la qualità, pertanto la definisce una mutazione diluita. Propone di denominarla “Diluito ungherese” con riferimento al paese di origine e per distinguerla dal “Diluito australiano” già esistente in quel paese, come mutazione autosomica recessiva. De Flaviis dissente da queste affermazioni in quanto a suo parere non si tratta di un fenomeno di diluizione dei pigmenti, bensì di riduzione, in quanto la gola ed il filetto (zone dove la loro concentrazione è maggiore) rimangono quasi del tutto neri, mentre lo schiarimento si può apprezzare nelle altre parti del piumaggio.
Prima di concludere ha voluto brevemente accennare ad altre mutazioni che da qualche anno sono presenti negli altri paesi europei, la Bruno e la Cinnamon. La prima da pochi anni allevata anche da un paio di allevatori italiani, si avvicina molto fenotipicamente ad una mutazione già presente da tempo in Australia, denominata in quel paese "Diluito australiano" (“Lime” altra mutazione?). Dalle foto e dalle notizie riportate su Internet non è possibile affermare se trattasi di quella in Europa denominata Bruno.
Della Cinnamon sono stati riprodotti solo pochi esemplari in Nord Europa, gelosamente custoditi e mostrati solo in foto.