NUOVA MUTAZIONE “DILUITO UNGHERESE”
Alla
Conferenza di Lamezia del 19/3 u.s. sulle nuove mutazioni del Diamante di Gould
si è parlato anche di quella apparsa solo da qualche anno in Ungheria nell’allevamento
di Csaba Fekete, che ne ha chiesto il riconoscimento alla COM-OMJ.
Nella riunione tecnica internazionale tenutasi a Cervia
nel settembre 2016 è stata esaminata la documentazione presentata. Successivamente
all’ultimo Campionato Mondiale di Almeria ha esposto 20 soggetti, giudicati da 5 giudici
esperti, considerati di buona qualità, che
palesavano caratteristiche di una nuova mutazione, ma ancora lontani dal
possedere i requisiti per il riconoscimento.
Il
Segretario della OMJ Sandro Paparella mi ha dichiarato: “….naturalmente siamo solo all'inizio del percorso perché bisogna
capire bene come lavora la mutazione, in quanto abbiamo anche il cosiddetto
cinnamon che dovrebbe essere un bruno ma non lo è, potrebbe essere un’altra
mutazione del pastello, ma è molto vicino al diluito ungherese.”
Nella
presentazione a Cervia il Sig.Fekete ha dichiarato che trattasi di mutazione recessiva legata al sesso, che riduce la
quantità di eumelanina nelle piume senza modificare la qualità del pigmento
eumelanico.
Nella
scelta del nome ha tenuto conto che il
risultato della mutazione si estrinseca nella riduzione della quantità, senza
modificare la qualità della eumelanina, pertanto ha ritenuto di attribuirle
l’aggettivo di diluito; inoltre dal momento che il Diluito australiano (Australian
yellow) esiste già in quel paese, come mutazione autosomica recessiva, si è
scelto di chiamarla Diluito ungherese, con riferimento al paese nella
quale è apparsa.
Ritengo prematuro riportare la descrizione del
fenotipo presentata dall’allevatore, in quanto i lettori potranno farsi meglio
un giudizio dalle immagini fornite, anche se non di ottima qualità.
La discussione si è accentrata sulle differenze che
presenta con altre mutazioni fenotipicamente simili. Due legate al sesso e
riconosciute dalla COM: il Pastello europeo ed il Lutino. Entrambi hanno una
completa perdita delle melanina nelle piume dei soggetti sia omozigoti che
eterozigoti, ciò fa chiaramente la differenza tra loro e il fenotipo Diluito
ungherese.
Altro fenotipo legato al sesso piuttosto raro è il
«Cannella» (Cinnamon) presente in alcuni aviari in Olanda, Belgio e Germania.
Ci sono somiglianze e differenze tra i «Cannella» e i Diluiti ungheresi, ma questa
affermazione si basa solo sulle foto di soggetti Cannella.
In entrambi i fenotipi risulta la riduzione parziale
dei pigmenti melanici, che si traduce in un piumaggio giallo e verde del dorso
e delle ali. Tuttavia, il colore della gola e della testa sembra essere
diverso; le piume nere sono brunastro grigio nel caso del Cannella mentre sono
grigie nella gola del Diluito ungherese.
Il Sig.Bernhard Groessle (Germania), che possiede dei
soggetti Cannella, ha informato che al microscopio le piume
della gola dei Diluiti ungheresi risultano più chiare di quelle del Cannella; inoltre la seconda differenza è il colore delle piume
emergenti dei pulli che sono ancora nel nido, il cui colore è marrone
nel caso della mutazione Cannella, mentre nel caso dell'altro è
verde grigiastro.
A conclusione del suo intervento Emilio De Flaviis
ha dissentito dall’opinione di Fekete perché a suo parere
non si tratta di un fenomeno di diluizione dei pigmenti, bensì di riduzione, in
quanto la gola ed il filetto (zone dove la loro concentrazione è maggiore)
rimangono quasi del tutto neri, mentre lo schiarimento si può apprezzare nelle
altre parti del piumaggio. Ci informa che ha avuto contatti con l’allevatore
ungherese invitandolo ad effettuare degli opportuni accoppiamenti per
verificare la sua ipotesi.
Nei giorni scorsi ci ha informato sul Web di avere
avuto la risposta corredata da foto, che di seguito riporto.
“Al convegno
che, con Eduardo Corsini e Alessandro Paparella, ho tenuto recentemente a
Lamezia Terme avevo ipotizzato che il cosiddetto Diluito Ungherese potesse
essere una forma allelica della mutazione Lutino (Agata). HO SBAGLIATO !!!
Precedentemente
con Csaba Fekete avevamo concordato un test di complementazione accoppiando un
maschio mutato con una Lutina.
L'altro giorno
Csaba mi ha documentato il risultato con le foto che ho pubblicato (Foto n.9) ed ovviamente insieme abbiamo escluso la forma allelica
per la nascita dei due fratelli ancestrali. Le foto infatti
rappresentano i piccoli in due diversi stati di crescita.
Quanto sopra dimostra come la collaborazione fra
esperti ed allevatori sia di grande importanza per la crescita tecnica,
culturale ed amatoriale del nostro mondo.
Questi progetti
dovrebbero essere fra gli obiettivi del prossimo C.D. del Club del Diamante di
Gould, qualunque esso sia.”
De Flaviis ha precisato che l’errore
è sorto perché nella traduzione della relazione di Fekete per il riconoscimento
OMJ, il colore del petto era stato equivocato, in quanto aveva scritto che quello
del maschio è come quello della femmina ancestrale; per cui l'agata poteva
anche starci. Pensa anche lui, come molti, che potrebbe trattarsi del “Lime”
(mutazione australiana).
La netta affermazione dell’architetto
Emilio De Flaviis “ho sbagliato” mi induce a sottolineare come gli ottimi
tecnici ornitologici che vantiamo in Italia, non asseriscono di essere
scienziati nel campo della genetica. Quella è un professione che può essere
svolta da coloro hanno effettuato studi universitari in quel campo ed inoltre possono disporre
di laboratori di ricerca particolarmente attrezzati. La possibilità di analisi
scientifica del genoma dei nostri uccelli, consentirebbe di avere riscontro
inconfutabile sull’esattezza delle ipotesi avanzate.
I nostri tecnici sono persone che
provengono da studi e competenze professionali le più diverse, che la passione
per l’ornitologia ha spinto a studiare la genetica, sulla quale hanno acquisito
delle ottime conoscenze, che consentono loro di formulare ipotesi abbastanza
attendibili sul fenomeno delle mutazioni.
Non seggono in cattedra, come
qualcuno insinua maliziosamente, ma riconoscono con modestia quando sbagliano,
come ha fatto De Flaviis.
Mi ricordo come in articolo di
alcuni anni fa su Italia Ornitologica, Sergio Lucarini (grande tecnico anche
lui) si è definito modestamente “un genetista della domenica”.
Terrò aggiornati i lettori di questo sito sugli
ulteriori sviluppi concernenti la nuova mutazione, che non mancheranno di
esserci al prossimo Campionato Mondiale di Cesena, dove sarà nuovamente
presentato il Diamante di Gould Diluito ungherese.
Prima di concludere vorrei inserire alcune note e foto sulle mutazioni che fenotipicamente somigliano molto al Diluito ungherese, delle quali, anche se fuggevolmente , si è parlato a Lamezia: il Diluito australiano (Australian yellow), il Lime (presente sempre in Australia), la "Cannella" (Cinnamom) e la Bruno.
Sulle due
mutazioni australiane esiste non poca di confusione, in parte dovuta al problema
della lingua e della terminologia usata in quel paese diversa dalla nostra. Ho cercato di chiarire il problema attingendo soprattutto ad articoli del Sig. Don Crawford, un'autorità in materia in Australia ed al volume "A guide to Gouldian Finches and Their Mutations” - autori: Milton Lewis, Ron Tristan, Rob Marshall, James Watson, Cindy Godwin, Terry Martin, Ron Tristam, J.Sammut & altri.
"Diluito Australiano" (Foto n.4) - Dal Sig.
Crawford ho ricavato la storia di questa mutazione. Nella stagione riproduttiva
1981 da due soggetti ancestrali sono nati 2 pulli, con la pelle più chiara ed i
patterns bianchi. Dopo impiumati si sono rivelati una femmina “gialla” ed un
maschio con il giallo più scuro; il petto bianco puro ha dato il tocco finale ad
un incantevole uccello color pastello.
Era l’inizio
di una nuova mutazione, denominata "The
Australian Yellow", per evitare confusione con qualsiasi
altra mutazione petto bianco apparsa successivamente; il suo lento sviluppo è durato dieci anni, .
Nel 1982
l’allevatore ha notato che alcuni soggetti presentavano una macchiolina gialla
sul capo, successivamente fu accertato che quelli erano portatori. Da allora fu
chiaro che si trattava di una mutazione autosomica recessiva (diversa dal
Pastello europeo sessolegato).
Durante
la stagione 1983 si verificò un vero disastro, per colpa di un’epidemia di
acaro respiratorio. Nella successiva del 1984 si ripartì da zero con soli tre portatori
rimasti. Da allora il
“Diluito australiano” (“Australian
yellow”) è l’orgoglio dell’ornitologia di quel paese, che ne conserva
gelosamente l’esclusiva, essendo riuscita ad impedirne fino ad oggi
l’esportazione di tali soggetti.
Dal volume sopracitato riporto i seguenti punti.
Ereditarietà: autosomica recessiva.
Descrizione del fenotipo:
- molto simile ai maschi Pastello SF, anche se di solito il colore è di un verde più leggero e caldo, ovvero giallo verdastro; molto simile anche all'altra mutazione recessiva australiana "Lime", ma controllata da geni diversi;
- il colore del petto e del ventre è uguale a quello degli ancestrali;
- la maschera ed il filetto dei testa nera virano da grigio a grigio molto chiaro; (ritengo che parlando di grigio l'autore si riferisca sempre al colore del PSF);
- le zone blu virano in blu molto pallido.
Note:
- i nidiacei presentano occhi rossastri, non una vera diluizione, in quanto scuriscono con la crescita;
- il piumaggio giovanile è di un colore giallo-marrone chiaro;
- bisogna prestare molta attenzione alla terminologia, in modo da non confondere questa mutazione con la Verde pastelo (Pastello SF);
- trattasi di una mutazione molto rara, che si ritiene presente solo in Australia.
"Lime" (Foto n.5)- Assieme alla mutazione precedente la “Lime”
è l’ultima apparsa in Australia.
La parola dall'inglese si traduce in "limone", ma anche
"fango" e "calce"; avanzo l’ipotesi che il significato che si è voluto attribuirle
in quel paese sia “color calce” ovvero “gessoso”, come in effetti si presenta
il dorso.
La prima mutazione si è verificata in una femmina, facendo pensare che fosse legata al
sesso; procedendo nella selezione si è appurato che trattavasi di un gene
autosomico recessivo.
I giovani
hanno la pelle più chiara del normale e gli occhi rossastri, che scuriscono
dopo otto giorni; le piume del dorso sono bruno verdastro.
"Cannella" (Foto n.10) - Non sembra ancora trattato su Internet l'argomento, pertanto prego di riferirVi alle poche foto disponibili.
"Bruno" (Foto n.11) - Presente prima sporadicamente in Europa, solo da un paio di anni é allevata in Italia. L'amico Alberto Dandrea mi ha fornito la foto che pubblico.
Eduardo Corsini pubblicato 14 giugno 2017